Drone parrot 2.0

14.06.2014 19:50

Molto più divertente di un giocattolo, molto più facile di un modello.


Fino a qualche tempo fa l'idea di pilotare un modello volante radiocomandato era quasi proibitiva, sia per i costi decisamente alti dei kit, sia per l’innegabile difficoltà di gestione e pilotaggio, non certo alla portata di tutti. L’alternativa erano i giocattoli, facili da pilotare, ma sicuramente molto deludenti dal punto di vista delle prestazioni.


 Le foto in studio e la prova in campo apertoDa qualche tempo a questa parte, fortunatamente, lo sviluppo dell’elettronica ha permesso di abbattere decisamente i costi e di ottenere, al tempo stesso, incredibili prestazioni , offrendo al mercato dei modelli al tempo stesso economici, affidabili e semplicissimi da pilotare che, fino a qualche anno fa, sarebbero stati considerati come pura fantascienza.


In questo senso la fanno da padroni i multi-cotteri droni che, ormai, stanno invadendo i cieli di tutto il mondo. Il termine può spaventare, inizialmente, ma identifica semplicemente dei modelli molto simili agli elicotteri tradizionali, ma dotati di 3 o più rotori e capaci di volare(quasi) da soli.


Nei multi-cotteri ogni rotore è dotato di un motore elettrico, collegato ad un sistema elettronico con sensori, altimetro e giroscopio. La logica del sistema controlla in ogni istante la posizione del veicolo, il suo movimento e le sollecitazioni che subisce e, interpretando questi dati in tempo reale, aumenta o diminuisce il numero dei giri di ogni rotore, mantenendo l’equilibrio del velivolo, anche in caso di vento.


Agendo sui rotori in varie combinazioni, il controller può muovere il drone in tutte le direzioni, farlo ruotare sui tre assi e, addirittura, eseguire acrobazie programmate. In pratica tutte quelle difficilissime attività di stabilizzazione che prima erano demandate alla sensibilità e ai riflessi del pilota, ora sono svolte interamente dall’elettronica.


Al pilota rimane solo la parte divertente, che consiste principalmente nell’impostare la direzione e la velocità del drone e nell’avviare eventuali acrobazie. A differenza di tutti gli altri sistemi di pilotaggio, quello dronico, permette anche di abbandonare i comandi in qualsiasi momento, senza rischiare nulla.. anzi, è la cosa più consigliabile da fare in caso di “panico”, perché sarà l’elettronica a riprendere il governo del mezzo e a stabilizzarlo.


Una delle proposte più interessanti nel mondo dei modelli multicottero è senz’altro quella della Parrot, nota azienda produttrice di accessori per telefonia e già famosa per aver lanciato sul mercato l’AR Drone 1.0. Recentemente la casa produttrice ha lanciato sul mercato la nuova versione, chiamata AR Drone 2.0 che presenta diverse caratteristiche decisamente accattivanti e che riesce a riassumere in sè il meglio dei due opposti: prestazioni simili a quelle di un vero modello con la facilità di guida e di gestione un giocattolo.


Si tratta di un velivolo dotato di 4 rotori (e quindi 4 motori) che gli garantiscono una discreta stabilità, grazie anche alle dimensioni complessive decisamente più generose di quelle di molti “giocattoli” simili. Il corpo principale ospita la batteria, tutta l’elettronica di controllo e ben due telecamere: una frontale, capace di fare riprese in alta definizione 720p, e una puntata verso il basso, a bassa risoluzione, utilizzata principalmente per il controllo del volo, utilissima soprattutto in caso di atterraggio.


In corrispondenza dell’alloggio per la batteria (che per fortuna non è integrata e può essere sostituita rapidamente) è presente una porta USB, che permette di inserire una chiavetta per la registrazione dei filmati che possono successivamente essere scaricati su computer.


La particolarità dell’AR Drone 2.0 (come il suo predecessore) consiste nel sistema di controllo che sfrutta uno smartphone o un tablet collegato via Wi-Fi. Con questa soluzione è possibile vedere direttamente sul display le immagini riprese in diretta dalle videocamere del velivolo e pilotarlo come in un videogioco assolutamente realistico. Addirittura, nel caso ci si ritrovasse con un altro amico possessore dello stesso modello, è possibile utilizzare degli adesivi speciali, che permettono all’applicazione di riconoscere i velivoli di giocare vere e proprie battaglie aeree in “realtà aumentata”.


Il controllo è gestito attraverso due joypad virtuali: quello destro gestisce quota e rotazione, mentre quello sinistro la direzione di movimento. Come detto precedentemente tutta la parte “difficile” del volo è governata elettronicamente e il pilota non deve preoccuparsi di tenere il mezzo a livello o di compensare il vento. Addirittura, cliccando sullo schermo due volte consecutive, il computer di bordo è in grado di effettuare automaticamente dei “flip”, cioè di rovesciare il drone e rimetterlo a livello completamente da solo. Si tratta di una manovra davvero spettacolare che stupisce sia per precisione che per velocità di esecuzione.


L’applicazione utilizzata, inoltre, permette di avviare e interrompere la registrazione, di salvare direttamente le riprese e le foto scattate, e di impostare tutti i parametri di volo, come la velocità massima, l’angolo di cabrata, il limite dell’altitudine e molto altro ancora. Altra funzione, non trascurabile, quella che consente di condividere immediatamente le scene girate su YouTube o Facebook. Una community apposita è stata creata sul sito Parrot e tutti i partecipanti possono condividere i dati di volo e i filmati, oltre ad organizzare raduni e sessioni di volo.


La nostra prova di volo, all’aperto, è stata effettuata in condizioni decisamente non ideali per l’AR Drone 2.0, dato che spirava un fastidioso vento di maestrale a 20-25km/h. L’elettronica ha comunque saputo gestire la situazione e il modello è rimasto controllabile e stabile anche alle quote più elevate; volutamente non ci siamo spinti oltre i 30 metri, date le condizioni, ma il modello è dichiarato dalla case madre per 50 metri circa.


I comandi si sono dimostrati abbastanza intuitivi e bastano davvero pochi minuti per prendere la mano con i controlli. Rispetto ad altri modelli, senza un’elettronica di controllo così sofisticata, stupisce soprattutto il senso di sicurezza che si percepisce lasciando i comandi: il drone si ferma e si stabilizza immediatamente da solo. Ci si rende subito conto, insomma, che in caso di emergenza basta “mollare tutto” per non correre rischi, così ci può concentrare esclusivamente sul lato divertente del pilotaggio.


La telecamera di bordo, come detto, invia le immagini in tempo reale al sistema di controllo e la visuale può essere scambiata, a piacere, con quella verticale, a bassa risoluzione, che diventa particolarmente utile per avere una visuale di cosa ci sia esattamente sotto al modello, specialmente in fase di atterraggio.


I filmati ripresi sono salvati in formato MP4 HD (1920x720) a 30fps (l’angolo dell’ottica è di 92°) su una normale chiavetta USB, da inserire direttamente sul drone ed è possibile trasferirli direttamente sul dispositivo di controllo via Wi-Fi. La qualità è buona e il sistema regola automaticamente l’esposizione per compensare le eventuali variazioni di luce durante il volo. Unica pecca, la telecamera non è orientabile e riprende immagini in linea con il muso del drone; sarebbe stato molto utile avere la possibilità di inclinarla almeno in senso verticale.


Il raggio di azione dipende dal sistema Wi-FI e può variare a seconda dei dispositivi utilizzati e dalla presenza di altri strumenti radio nella zona di volo. Una carica di batteria dura in media 12 minuti (a fronte di una carica di circa 90 minuti), ma può diminuire drasticamente, come nel nostro caso, in condizioni particolarmente difficili che costringono l’elettronica a sfruttare al massimo i motori per mantenere la stabilità. Consigliatissimo, quindi, l’acquisto di una o più batterie di scorta, così da allungare le sessioni volo.


Durante la nostra prova abbiamo voluto esagerare e mettere davvero sotto stress il drone, montando sopra di esso una action cam dal peso di circa 150gr. Si tratta di una massa decisamente impegnativa dato che il drone, con la fusoliera per esterni, pesa 380 grammi in tutto, soprattutto considerando il fatto che è stata posizionata nella parte più alta, alzando il baricentro e rendendo ancora più difficile la stabilizzazione.


Ufficialmente il drone non è realizzato per portare pesi aggiuntivi e la casa madre non garantisce, in questi casi, nè prestazioni nè sicurezza, dato che tutto il sistema è progettato e tarato per le caratteristiche originali di peso e distribuzione delle masse. Il nostro, quindi, è stato un test decisamente forzato e “a nostro rischio e pericolo”. Se si fosse rifiutato di volare, con un peso aggiuntivo di quasi la metà rispetto a quello totale, non ci saremmo certo potuti lamentare.


Nonostante tutto l’AR 2.0 ha decollato senza esitazioni e, seppure con una evidente maggiore attività di elettronica e motori, ha mantenuto l’assetto, anche se la risposta ai comandi non era, come prevedibile, pronta e scattante come prima. Anche la quota massima raggiungibile è rimasta un po’ penalizzata, ma con un po’ di accortezza, il modello è risultato ugualmente guidabile tanto che ci siamo lasciati prendere la mano e, a causa di una manovra azzardata, siamo precipitati in un cespuglio. Recuperato l’AR Drone 2.0 abbiamo scoperto, con immenso piacere, che non aveva subito alcun danno.


Abbiamo parlato di “fusoliera per esterni”: la confezione include due fusoliere, una per il volo esterno e una per il volo al chiuso. Entrambe sono realizzate in leggerissimo polistirene espanso e la differenza consiste nelle protezioni che avvolgono i rotori per proteggerli dagli urti nel caso di volo in ambienti ridotti.. e anche per proteggere cose, animali e persone dalle eliche!


Grazie alla sua stabilità, al controllo elettronico e alla pronta e precisa risposta ai comandi, infatti, è possibile far volare l’AR Drone 2 in luoghi chiusi e relativamente piccoli, anche se sconsigliamo di farlo, ad esempio, nel salone di “nonna”, con soprammobili di ceramica e lampadari di cristallo.


L’AR Drone 2.0 si dimostra molto più di un semplice giocattolo grazie all’elettronica di buona qualità e al sistema di controllo molto intuitivo. Potenza e prestazioni sono abbastanza per divertire qualsiasi appassionato, sia che si tratti di neofiti del volo radiocomandato sia che di modellisti con qualche esperienza.

La possibilità di effettuare riprese in HD, di visualizzare il flusso video in tempo reale e di poter giocare con la realtà aumentata, sono valori aggiunti che ben pochi concorrenti “giocattolo” possono vantare.